L’immagine da cui sono partito è quella della neve che si osserva quando si è piccoli alla finestra. Ho contemplato il bianco del fuori e il caldo del dentro, il senso di benessere, protezione e comunità che spesso si prova in questi momenti. Prima di iniziare a lavorare con i corpi dei danzatori, ho pensato a creare un ambiente che rispecchiasse già l’idea della creazione, a cominciare dai loro abiti. Così ho deciso di coinvolgere nel progetto “Il club dell’uncinetto”, un gruppo di donne che, durante la pandemia, si è ritrovato per reinventarsi, riscoprendo un’arte, trasformandola in un nuovo lavoro. Trovando coraggiosamente una nuova luce da cui ripartire e trarre benessere in un momento così buio per tutti. Incarnando perfettamente il mio senso di benessere. In questo scoprirsi, confortarsi e confrontarsi con l’altro. Sono molto affascinato da quest’arte, dalla poesia che trasforma un filo in un abito, se guidato dalle mani giuste. Questo prezioso ricamo artigianale, mi fa pensare ai corpi dei danzatori, artigiani anch’essi, che con corpo e movimento sono capaci di dare vita a qualcosa di nuovo, creativo, originale. Qualcosa di unico, come un fiocco di neve che cade al suolo.
Si tratta di un’affinità sorprendente, poiché si racconta che la lavorazione all’uncinetto nacque in un piccolo paesino, dove una signora, molto abile nei lavori artigianali, rimase affascinata dallo spettacolo dei fiocchi di neve che cadevano sul suo davanzale e cercò di riprodurre la loro bellezza con un filo di cotone e un grosso ago ricurvo. Intrecciando questi elementi, vorrei invadere lo spettatore con una nevicata improvvisa di corpi in movimento, fermare il suo tempo davanti a una serena contemplazione. Per me il benessere è proprio questo. Abbracciare una passione, condividerla. Ricucire un rapporto con una persona amata. Scoprire una parte nuova di sé e impegnarsi ad alimentarla, cucendone sempre un nuovo pezzetto. Comporre una coreografia come fosse uncinetto: una trama intricata eppure sofisticata, un’intreccio consapevole che genera nuove forme. Costruire, cucire, ricucire, reinventare.
coreografia Adriano Bolognino
danzano Rosaria Di Maro e Noemi Caricchia
co-produzione Körper – Centro Nazionale di Produzione della danza / Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza – Festival Danza in Rete
con il sostegno di Orsolina28, Nitja Senter samtidskunst, Italian Institute of Culture in Oslo, and the Italian Embassy in Norway
musiche Olafur Arnalds/Josin
costumi Club dell’uncinetto, Napoli
revisione testi Rosa Coppola
si ringraziano C.A.M. Museum, Francesco Aurisicchio Photographer, Mirko Ingrao
“con il supporto di KOMM TANZ/PASSO NORD progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto”