Corpo Pelvico

CORPO PELVICO
DA UN PROCESSO PEDAGOGICO E DI RICERCA AD UN ASSOLO

Storia.
Dal 2020 ad oggi, ho nutrito il mio processo coreografico da un processo pedagogico e di ricerca, nella condivisione con un pubblico variegato. Ci sono stati laboratori rivolti a solo donne analfabete, in collaborazione con associazioni come Infor-Femmes, il CPAS di Bruxelles e la Maison de la Création, altri rivolti a danzatori professionali e non in Belgio, in Italia e a Malta.
Nell’ agosto del 2022, ho esteso il mio campo di ricerca ad un gruppo eterogeneo di artisti durante una residenza collettiva al Zfinmalta National Dance Company, con l’intenzione di aprire uno spazio di riflessione, di scambio e di molteplicità del linguaggio. Frutto di questo lavoro è stata la pubblicazione del libretto “The laboratory of the pelvis”, curato da Margherita Pulé.
Durante il confinamento del 2020 è stato creato il video-danza ‘W’, coro pelvico danzante di 13 donne, nell’ambito di “Archeologia del gesto”, progetto di ricerca dal quale è nato CORPO PELVICO.

Questi vari incontri – diversi tra loro – mi hanno fatto percepire e capire immediatamente quanto il lavoro specifico sulla zona pelvica sia cruciale e quanto sia urgente dare voce a questo luogo intimo.
Da qui la necessità di raccogliere, estrarre, trasformare il materiale accumulato ed attraversato dagli albori di questo lavoro e di proporre una forma poetica per la scena: CORPO PELVICO.

 

Intenzione.
La mia intenzione è quella di sviluppare un monologo danzato in cui parola, suono, voce, gesto e immagine si contaminano a vicenda.

Attraverso un movimento di riappropriazione dal basso, voglio celebrare il potere del corpo, attraverso il bacino. L’intento è quello di ridare valore, dignità e voce a quest’area al di là delle scelte di genere, del posizionamento identitario o dell’anatomia sessuale. Oggi è fondamentale ascoltare in modo diverso e profondo il corpo per recuperare parti di un sapere arcaico, aprire un nuovo immaginario e coltivare collettivamente un nuovo linguaggio.
La sfera pelvica, in quanto parte del corpo con il potenziale per generare la vita e preservare la specie, è la nostra porta d’accesso al mistero della vita e della morte. Sebbene sia una fonte di potere – o proprio per questo – l’area pelvica è anche un luogo di repressione e vergogna. La sua associazione con l’oscurità, il peccato e il male è profondamente radicata nella nostra società, che reprime l’opacità, la negatività e il mistero come incompatibili con i diktat della produttività e del rendimento.

Erede di una cosmologia che per lungo tempo ha posto il divino al di fuori e al di sopra dei nostri corpi prima di cancellarlo quasi del tutto, la nostra cultura occidentale alimenta una conoscenza astratta e un modello di corpo umano normativo, ideale e irreale, dimenticando la pluralità dei nostri corpi e dei nostri generi.
Questo progetto è un atto di richiamo a una sensibilità che si potrebbe definire dionisiaca: un desiderio, un impulso, una forza vitale e creativa che lega ogni singolo corpo al Tutto della natura.
Come propone Silvia Federici, “ascoltiamo il linguaggio del corpo, le sue fragilità e imperfezioni, per riscoprire, al di là dei suoi confini, la magica continuità che ci lega agli altri esseri viventi che abitano la terra”.

Programmazione Körper | SpazioKörper 11 marzo 2023 ore 18.00

Concept, coreografia, regia, interpretazione Francesca Saraullo
Drammaturgia Alice Van der Wielen-Honinckx
Assistente alla regia Ilaria Orlandini
Luci e scenografia Eleanor Bryce
Sguardo esterno Hélène Gautier
Suono Cabiria Chomel
Durata 40’ circa