Sala Assoli・3-8 dicembre
Vico Lungo Teatro Nuovo 110, 80134 – Napoli
Rassegna di danza contemporanea a cura di Gennaro Cimmino
DECISIONE CONSAPEVOLE 3 dicembre
*ore 21:00
Coreografia Roberto Tedesco
interpreti Mattias Amadori, Eleonora Dominici, Laila Lovino, Francesco Misceo
musiche Eskmo, Brendan Angelides / Rival Consoles / The Gentleman Losers / Pan-American /
J.S. Bach / Raime / Senking
sound designer Giuseppe Villarosa
disegno luci Giacomo Ungari
costumi Francesca Messori
Produzione Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza
coproduzione Centro Coreografico Nazionale Aterballetto
in collaborazione con ArtistiAssociati / ARTEFICI.ResidenzeCreativeFVG
Il progetto è stato realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
Progetto finalista di DNA appunti coreografici 2022
Progetto selezionato agli Open Studios della NID 2023
Progetto selezionato nella sezione programmazione della NID Platform 2024
durata 50 minuti
Decisione Consapevole nasce come una mappa concettuale per guidare le sessioni di improvvisazione istantanea, con la funzione di definire uno schema da seguire, un punto di riferimento per costruire un lavoro coreografico che vede quattro danzatori confrontarsi con le loro scelte.
Uno spazio vuoto, da riempire e liberare grazie alla loro consapevolezza e al potenziale delle loro decisioni.
Isolamento, Intimità, Comunicazione, Comunità: quattro parole chiave guidano quattro corpi, in un campo d’azione denso e definito al punto tale da non lasciare spazio a nulla se non all’io e all’incontro con l’altro.
Infinite sono le possibilità che ogni singola parola suggerisce.
Ciascuna parola apre un ventaglio di modalità possibili, dove l’occhio esterno s’inserisce per dare forma alla composizione e creare uno spazio comune d’azione.
Da qui, nasce la necessaria consapevolezza del gesto.
Nella struttura coreografica irrompe d’improvviso un inaspettato e inconsapevole momento nostalgico. Riaffiorano in maniera assolutamente involontaria e al tempo stesso pura, memorie d’infanzia, fotografie di frivola adolescenza e indelebili profumi di casa, profumi che si propagano nella scena, alterando in un moto incessante e continuo lo stato del lavoro. Così, quella che era partita come una semplice mappa su un foglio A4 si è trasformata in un viaggio attraverso frammenti di vita passata, presente e, forse, futura.
HANDLE WITH CARE 5 dicembre
*ore 21:00
regia, Concept e Performer Maria Anzivino, Ginevra Cecere, Viola Russo
musica Julia Primicile Carafa
disegno Luci Simone Picardi
produzione FUNA
coproduzione Blucinque
con il sostegno di Körper Centro Nazionale di Produzione della Danza, ArtGarage, Casa del Contemporaneo, L’Asilo, Fondazione Cirko Vertigo
durata 50 minuti
Nel caos di una realtà frammentaria, fuori da ogni logica temporale e consequenziale, i corpi delle performer emergono e scompaiono trasformandosi e confondendosi continuamente. Sono corpi animaleschi, disturbanti e vulnerabili calati in situazioni apparentemente normali che degenerano irreversibilmente lasciando posto a una sensazione di spaesamento, solitudine e instabilità.
La dimensione è onirica e surreale, il sentimento di angoscia e ansia pervade ogni dettaglio fino a cancellare qualsiasi parvenza di conforto e di umanità. La performance si presenta come una discesa senza fine nelle zone più oscure dell’ essere umano in cui la realtà diviene indistinguibile dall’incubo e viceversa.
Le ombre sinistre, gli spazi cupi, il bizzarro, il macabro e il mistero sono tratti caratteristici di questo lavoro: HANDLE WITH CARE è un viaggio sonoro e visivo in cui si cela una riflessione profonda sulle fragilità del mondo contemporaneo e un invito a riscoprire il valore della comunità come via essenziale per raggiungere un’armonia universale.
HYBRIDUS 7 dicembre
*ore 20.00
danzatori Eleonora Greco, Manuela Facelgi, Nicolas Grimaldi Capitello, Leopoldo Guadagno, Francesco Russo, Marta Ledeman e Simone Cristofori
costume designer Tiziana Barbaranelli
designer Pietro Santangelo
light designer Jan Čief
scenografia Cosimo De Luca
produzione Cornelia
co-produzione Teatro Comunale Città di Vicenza
Ispirato al celebre fenomeno dei BALLET RUSSES del Novecento, la compagnia Cornelia propone Hybridus, un trittico di danza contemporanea firmato da Maša Kolar, Nyko Piscopo e Nicolas Grimaldi Capitello che affronta la figura dell’ibrido mettendo in scena tre diversi processi di trasformazione del corpo in relazione al mondo contemporaneo, in una dimensione che accoglie le differenze ed il bizzarro. Le nuances del femminile sono celebrate nelle creazioni: Petrushka, attraverso la gestualità meccanica di una marionetta ancora umana e Sa Rose, la reinterpretazione di Le Spectre de la Rose di Michel Fokine, che sposta l’accento sulla ricerca del piacere erotico verso il proprio corpo. Facendo riferimento al capolavoro di Bronislava Nijinska, si completa il trittico di ibridi artistici con una nuova interpretazione del Bolero di Ravel attraverso la metamorfosi di Divine Beasts che irrompono sulla scena per la sopravvivenza di tutte le creature.
Ispirato a Petruška di Igor Stravinskij
PETRUSHKA
Nicolas Grimaldi Capitello
Il corpo è al centro della nuova creazione di Nicolas Grimaldi Capitello, che rilegge Petrushka di Stravinsky per mettere in scena la donna contemporanea deformata dai profondi colpi generati dalla società nel tempo.
durata 15 minuti
Ispirato a Bolero di Maurice Ravel
DIVINE BEASTS
Maša Kolar
Ispirato alle immagini di creature mitologiche, ibride e chimeriche, Divine Beasts rievoca un mondo dal carattere esotico fatto di potere, misticismo e bellezza. All’inizio dei tempi, gli esseri umani erano subordinati alle specie fisicamente più forti del regno animale, ma col tempo assunsero il potere determinando il loro destino. Oggi, la dimensione etica dell’umanità si riflette nella salvaguardia di tutte le specie esistenti. Attraverso l’utilizzo del Bolero di Ravel, Maša Kolar si cala nei panni di sciamano per rendere onore a tutti gli esseri viventi, creando una danza sovrumana che assume gli attributi fisici, mentali e spirituali di una bestia.
durata 10 minuti
Ispirato a Le Spectre de la Rose di Michel Fokine
SA ROSE
Nyko Piscopo
Prendersi cura di un fiore è come prendersi cura del proprio corpo. Nyko Piscopo utilizza la rosa come simbolo per affrontare questioni ed emozioni associate al tema dell’autoerotismo femminile attraverso la rilettura dell’onirico Le spectre de la rose.
durata 15 minuti
ÇA IRA 4 dicembre
*ore 21:00
regia e coreografia Francesco Colaleo e Maxime Freixas
interpreti Pieradolfo Ciulli, Francesco Colaleo, Maxime Freixas
costumi Gabrielle Marty
musiche Jérémie Esperet
disegno luci CrisDan Perria
produzione Cie MF | Maxime & Francesco
coproduzione Institut Français di Budapest (HU), DRAC Auvergne Rhône Alpes (FR), RECIF / Karukera Ballet (FR), Teatro San Materno (CH), Artemis Danza (IT)
in collaborazione con Crushing Borders International Exchange Program/ Residenza Idra (IT) et SÍN Arts Culture Center (HU), Centre Chorégraphique National Roubaix Hauts-de-France (FR), Le Croiseur (FR), Maison de la danse (FR), Pôle Pik (FR), CCNR Yuval Pick (FR), CND de Lyon (FR), Studio Chatha (FR)
durata 50 minuti
Liberamente ispirato alla teoria filosofica dell’eterno ritorno di Friedrich Nietzsche, Ça ira è il secondo capitolo del progetto coreografico C’est Pas Grave: una trilogia sul significato ambivalente della gravità: materiale (del corpo) e simbolica (della mente). Ça ira (dal francese – andrà tutto bene) interroga il verbo di moto « andare » (dove? quando? come?) piuttosto che l’incoraggiamento retorico inteso dall’espressione francese. La logica della costruzione coreografica segue quello che, in termini filosofici, si potrebbe definire un eterno ritorno dello stesso, una ripartenza perpetua, un’apertura senza fine.
Risalire la diagonale del palcoscenico e ripetere lo stesso percorso nello spazio con variazioni gestuali e intermezzi umoristici, tutte le volte che è necessario, per capire che non si va da nessuna parte, che questa vita, così come la si vive e la si è vissuta, dovrete viverla ancora e ancora innumerevoli volte, e che non ci sarà mai nulla di nuovo, ma che ogni dolore e piacere, ogni pensiero e sospiro, ogni cosa indicibilmente piccola e grande della vostra vita dovrà tornare a voi, e tutto nella stessa sequenza e successione. (Friedrich Nietzsche, La gaia scienza e gli Idilli di Messina, Adelphi 1977).
Simili ai soggetti dei quadri del surrealista Max Ernst, i tre interpreti hanno sembianze di uomini uccello e intraprendono un viaggio surreale e onirico senza una vera destinazione
finale. Camminano innumerevoli volte lungo il perimetro di un triangolo rettangolo disegnato sul palco, ispirandosi a marce atletiche, marce funebri, marce militari e danze popolari. Camminare è uno disequilibrio perpetuo, una caduta differita, una locomozione necessaria per spostare il centro del corpo da un punto all’altro dello spazio. In culture e tempi diversi, camminare è sempre stato un modo per arrivare, per raggiungere un luogo o per compiere una missione. Camminare è un’azione ed una coordinazione volontaria per attendere una meta, un luogo adatto ad una possibile metamorfosi del corpo: simili a complessi scultorei, i corpi si modellano e assumono nuove forme e posture. A piccoli e grandi passi, su ritmi binari o ternari, in linea o in colonna, raccolti o distanziati, i performer creano interazioni fisiche, esplorando il concetto di concerto e armonia tra i corpi. Sperimentano, nel momento presente, la legge del caso e dell’imprevisto, risvegliando una relazione costante tra le diverse parti del corpo, che dialogano e costruiscono nuove architetture nello spazio.
FEMENINE 6 dicembre
*ore 21:00
creazione Gianmaria Borzillo
performer Gianmaria Borzillo, Max Simonetto, Emma Saba, Juri Bizzotto, Gaia Ginevra Giorgi (in alternanza)
musica Femenine di Julius Eastman
luci Valeria Foti
drammaturgia Paola Granato, Gaia Ginevra Giorgi
ricerca visiva Juri Bizzotto
costumi Max Simonetto
cura e promozione Giuls Traversi
amministrazione Chiara Fava
produzione corpoceleste_C.C.00#
con il sostegno di CENTQUATRE-PARIS, Snaporazverein, Istituto Italiano di Cultura di Parigi, KilowattFestival, Festival Oriente/Occidente, MilanoOltre.
durata 60 minuti
Femenine è un luogo di ascolto e azione, di scoperta e di inizio, punto di solitudine ed euforia. Uno spazio queer, sghembo, un microcosmo creato per e dalla musica “organica” di Julius Eastman, in cui le frasi musicali vivono all’interno di altre frasi, strati multipli che fluiscono e defluiscono con il passare del tempo, tra passaggi e transizioni, in un accumulo che provoca stordimento, frustrazione e grazia. Un paesaggio della scena che vive e si popola lentamente grazie a una dipendenza totale dalla composizione di Eastman, come se questa regolasse le leggi della scena e al tempo stesso regalasse libertà di esplorazione e costruzione. Una graduale conoscenza dell’altro come scoperta del sé, processo radicalmente queer, in cui vengono a palesarsi organicamente intimità e morte, AIDS e malattia, trasfigurazione e gioia dell’erotico, memoria, finzione e reale, la solitudine e la sua scomparsa.
La musica in scena è una rarissima registrazione del 1974 in cui è possibile ascoltare Julius Eastman al pianoforte eseguire con l’ensemble SEM la partitura recentemente composta, Femenine. Questo concerto mi è subito apparso come la bellissima rivelazione di un artista dimenticato per lungo tempo e che si riposiziona, solo negli ultimi dieci anni, al centro di un’importante riscoperta critica. La marca dell’incontro con una figura che riemerge da un oblio di memoria è punto iniziale della drammaturgia e del lavoro scenico dei perfomers; un posizionamento prima di tutto verso l’ascolto della musica, strumento attraverso il quale potersi parlare e cercare, solo allora, nuovi posizionamenti. Eastman affermava su Femenine: la fine suona come gli angeli che aprono le porte del paradiso. . . dovremmo dire euforia?
YOUR BODY IS A BATTLEGROUND – GLI AMANTI 8 dicembre
*ore 19.00
coreografia di Adriano Bolognino
danza Rosaria Di Maro
collaboratore artistico Andrea Bolognino
musiche Moderat/Jon Hopkins
produzione Körper – Centro Nazionale di Produzione della danza Co-produzione: La Biennale di Venezia
Your body is a battleground, che rimanda all’immagine in positivo/negativo di Barbara Kruger, creata e diffusa per la marcia delle donne di Washington nel 1989, grande manifestazione in favore della libertà femminile di autodeterminazione sul proprio corpo e sull’aborto negli USA, vuole indagare nella coscienza di ciascuno e nella consapevolezza sociale dei ruoli oggi. La donna, da sempre simbolo di fertilità e seduzione, è sicuramente la più soggetta alla strumentalizzazione economica, politica, sociale. Chi decide cosa deve fare o non fare? Chi decide cosa deve essere o non essere? Qual è l’ideale femminile adesso? Quali più in generale i modelli e gli ideali umani?
durata 20 minuti
“Your body is a battleground” richiama l’immagine diventata icona di Barbara Kruger, creata in occasione della Marcia delle Donne a Washington nel 1989. Questo celebre manifesto, simbolo di una lotta per la libertà di autodeterminazione femminile e il diritto all’aborto negli Stati Uniti, solleva interrogativi profondi sulla coscienza individuale e sulla consapevolezza collettiva dei ruoli nella società contemporanea. La donna, archetipo di fertilità e seduzione, resta il bersaglio privilegiato di una strumentalizzazione che attraversa l’economia, la politica e la cultura. Ma chi stabilisce ciò che deve fare o essere? Chi impone i confini della sua identità?
Qual è oggi l’ideale femminile? E, in senso più ampio, quali sono i modelli e gli ideali che plasmano la nostra umanità?
Un invito a riflettere non solo sui diritti, ma sulle narrazioni e sugli schemi che definiscono chi siamo e chi possiamo diventare. Oggi più di allora.
GLI AMANTI
di Adriano Bolognino
con Rosaria Di Maro, Roberta Fanzini
musiche di Akira Rabelais
co-produzione Körper Centro Nazionale di Produzione della danza / Anghiari Dance Hub Creazione selezionata per Aerowaves Twenty21, Vetrina della giovane danza d’autore Anticorpi XL 2021
“Per quanto tempo resterai nascosto dietro una statua d’argilla?”
Calchi perfetti che mostrano le vittime nella posizione in cui morirono. Dal 79 d.C., così per l’eternità̀. Prendendo spunto dal calco de “gli amanti”, la creazione vuole riportare alla luce un amore interrotto improvvisamente dalla forza prepotente della natura, ma custodito in eterno. Eterno è l’abbraccio in cui i due amanti sono stati ritrovati e al tempo stesso rinchiusi. Si è ipotizzato fossero un uomo e una donna, una madre ed un figlio, due giovani uomini. Il calco è rimasto nascosto al pubblico per anni, nella vana attesa di sciogliere ogni dubbio sulla loro identità̀. Quel che è certo, è che l’amore li tiene uniti da oltre 2.000 anni, vincendo la morte. Lasciamo all’immaginario degli spettatori il sogno di un amore assoluto. Chiunque essi siano stati, visitiamoli.
durata 18 minuti