KörpermeetsNexus
SpazioKörper・6-7 aprile
Lampyris Noctiluca 6 aprile
*ore 18.00
di e con Aristide Rontini
dramaturgia Gaia Clotilde Chernetich
musiche originali live Vittorio Giampietro
disegno luci Giulia Pastore
Tecnico Luci Angelo Generali
Audio-descrizione poetica Live (per un pubblico cieco) Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello
collaborazione produttiva Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Ass. Cult. Nexus – Aps
con il sostegno di Versiliadanza, Onassis AiR nell’ambito del progetto Europe Beyond Access cofinanziato dal programma Europa Creativa, Progetto Residenze Artistiche 2022/2023 Area Cultura Comune di Imola, Masque Teatro
con il sostegno di MiC – DIREZIONE GENERALE SPETTACOLO per il progetto RIFRAZIONI di Oriente Occidente, APS Arcigay Il Cassero / Gender Bender, Centro Servizi Culturali Santa Chiara, APS Fuori Luogo (Festival Fisiko!), IAC – Centro Arti Integrate, Menhir/Le Danzatrici en plein air, TeatroMenzatì/Tex il teatro dell’ExFadda, Associazione Nexus, Versiliadanza.
Si ringrazia Ass. Altriballetti
Aprendo il campo all’ascolto di risonanze profonde tra la quotidianità e il passato, tra il mondo materiale e una dimensione puramente percettiva, Aristide Rontini dialoga con l’eredità di Pier Paolo Pasolini. La prospettiva di questo solo fa luce sul corpo come luogo di trasformazione e visioni immaginifiche. “La sparizione delle lucciole”, evocata da Pasolini nel suo articolo del 1975, è un’immagine che sostiene il processo creativo “da dentro”. Senza apparire metaforicamente nel corpo che si pone all’attenzione degli spettatori, la lucciola pasoliniana rappresenta innanzitutto una postura poetica.
Illuminato da una luce che rinfrange tutte le forme di presenza che il corpo di Aristide Rontini è in grado di incarnare, non si pone limite allo sguardo di chi osserva. La danza è portatrice di una diversità che non è più solo auspicata, promossa, celebrata e descritta, ma pienamente vissuta. Tra vissuto interiore ed esteriore – tra vécu e ressenti – il corpo si espone e danza, ponendosi al di fuori di un’univoca lettura.
Alexis 2.0 7 aprile
*ore 18.00
ideazione e coreografia Aristide Rontini
performer Cristian Cucco
drammaturgia Gaia Clotilde Chernetich
musiche originali Vittorio Giampietro
collaborazione artistica Simona Bertozzi e Dalila D’amico
audiodescrizione poetica Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello
produzione Associazione Culturale Nexus – APS
coproduzione Oriente Occidente
con il sostegno di Anticorpi – Rete di Festival e Rassegne e Residenze dell’Emilia-Romagna nell’ambito dell’azione supportER,
Fondazione Teatro Comunale Citta’ di Vicenza, Versiliadanza, Alma Danza di Bologna e Altriballetti
Si ringraziano Musei Civici di Imola
Durata 25 minuti circa
Con il suo primo romanzo pubblicato nel 1929, Alexis o il trattato della lotta vana, la scrittrice francese Marguerite Yourcenar ha
dato vita a una lunga lettera con cui il protagonista, musicista di professione, tenta di dichiarare alla moglie la propria omosessualità. Attraverso il testo della scrittrice francese, Aristide Rontini ha avviato una ricerca coreografica che indaga e dà corpo alle complesse dinamiche fisiche ed emotive che possono entrare in gioco nel processo, a volte sofferto, di coming out. Il dire e il non dire di Alexis riverberano nella fisicità radicata al suolo e allo stesso tempo aerea di Cristian Cucco, performer interprete di questa proposta che, partendo da un caso letterario, mostra come nell’urgenza di una dichiarazione scritta in prima persona si possano riconoscere, invece, urgenze collettive e condivise che riguardano, in maniera pienamente trasversale, la condizione e lo stato di essere umano.
Back Eye Black 6 aprile
*ore 18.00
di Aristide Rontini
con Silvia Brazzale, Orlando Izzo, Aristide Rontini
consulenza alla drammaturgia Gaia Clotilde Chernetich
sound design Vittorio Giampietro
costumi Orlando Izzo
produzione Ass. Cult. Nexus – APS
co-produzione Crisalide Festival
con il supporto di Progetto Residenze Artistiche 2022/2023 Area Cultura Comune di Imola
con il supporto di Danza Urbana – Rete h(abita)t / MUVet e Northern School of Contemporary Dance
“Questo progetto è stato sostenuto da Open Dialogo, un progetto di scambio culturale bilaterale curato da Stopgap Dance Company e commissionato dal Ministero della Cultura italiano (Direzione Generale Spettacolo), dall’Arts Council England, dall’Istituto Italiano di Cultura di Londra e dal British Council”
Durata 20 minuti circa
Le lucciole sono sempre un incontro gradito. Minuscole eppure capaci, con il loro chiarore dimesso ma carico di mistero, di pungolare la fantasia dell’uomo. In un mondo di effetti speciali e di eccessi, le lucciole ci stupiscono in modo pacato e lento. Appaiono. Scompaiono. Danzano ognuna la propria qualità vibrazionale. Si scambiano intermittenti segnali luminosi regalandoci imprevedibili, perturbanti costellazioni. Nell’odierna cultura della sovraesposizione mediatica e dell’apparire i nostri corpi sono diventati sempre più immagini da esibire, oggetto di racconti intimistici da consumare senza sosta. Corpi sottoposti allo sguardo curioso e indagatore di osservatori sconosciuti. Corpi che sperimentano la perdita di volume e del pulviscolo vibrazionale che li attraversa. Perdita che si origina nel virtuale e che espande i suoi domini nel reale facendo diventare carne i suoi dispositivi. “Back Eye Black” si pone nel luogo della scena come oggetto utopico per creare paradossi nella visione dello spettatore che sperimenta la vicinanza dei corpi sottratti alla luce diretta del riflettore. Non più corpi ma ombre che perdono gli angusti confini del concreto per dispiegare le ali dell’anima nell’orizzonte aperto dell’infinito.
Do-around-the-world 7 aprile
*ore 18.00
idea Parini Secondo
con Sissj Bassani, Martina Piazzi, Camilla Neri, Francesca Pizzagalli
suono Alberto Ricca/Bienoise
light design Bianca Peruzzi
costumi e intrecci Giulia Pastorelli
corde Marc Rope
organizzazione Margherita Aplini
produzione Parini Secondo, Nexus Factory
con il supporto di Network Anticorpi XL, Colture Moves Europe, Taarnby Park Studio (Copenhagen, DK), Boarding Pass Plus, ROM – Residency on the move, BIT Theater Garasjen (Bergen, NO), La Briqueterie (Val-de-Marne, FR),Magdalena Oettl.
con il sostegno MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”
La ripetitività illusoria del flusso rotatorio della corda intorno alle saltatrici diventa una spirale inesorabile che parabola il tempo dal reale al rituale. Il passaggio dalla sfera eserciziale a quella performativa avviene discretamente, velando il percorso iniziatico che li connette ispirato al gioco della campana nella sua versione francese – l’escargot. do-around-the-world è il titolo che comprende il periodo di studio e pratica intorno al salto della corda intrapreso da Parini Secondo lungo tutto il 2023: il lavoro troverà sua compiutezza nel titolo HIT, in debutto a Bolzano Danza a luglio 2024.
Le diverse tappe di studio, tra cui questa napoletana, sono fotografie della composizione creata per le saltatrici – da due a quattro – che combina l’approccio metodico musicale sperimentale con visioni rubate al mondo del videogame. Ogni tappa, unica e irripetibile, racchiude i progressi tecnici del collettivo nell’attività del salto e descrive gli sviluppi metrici della partitura, originale e nuova.